Accelerando, di Charles Stross (2005)

Accelerando... Ne avevo sentito parlare molto bene in vari canali su freenode. E il fatto che fosse distribuito con licenza Creative Commons lo rendeva ancor più appetibile. (Tra l'altro è uscita da poco la traduzione italiana).

Così, armato di santa pazienza l'ho riformattato e ho fatto in modo di farlo stare in 140 pagine in a4, su due colonne, ottimizzando la stampa (il PDF è reperibile su #l_altro_mondo a fondo pagina).

Non posso dire di aver speso bene il mio tempo. Per parafrasare il ragioniere, “questo libro è una boiata pazzesca”.

Tutto comincia ai giorni nostri, dove un geniale hacker si diverte a brevettare le più astruse invenzioni e ad assegnare i diritti ad amici, parenti e ad un'incarnazione della Free Software Fondation, e si conclude con una riunione di famiglia alcuni secoli dopo la singolarità, questo evento mistico/tecnologico che trasformerà il sistema solare in un cervello matriosca, con la massa dei vari pianeti usata per produrre potenza di calcolo e alimentare l'economia 2.0 e con le menti degli umani caricata su server e reincarnata varie volte nelle più diverse salse.

Il libro è scritto in maniera piuttosto ostica, pieno di frasi über-geek (sospetto che dia problemi anche ai madrelingua inglesi non geek), in un orgasmo di tecnofilia e slang da nerd. Tuttavia, pur accelerando, l'autore pare aver dimenticato il freno a mano tirato. La vicenda familiare della dinastia Macx non coinvolge. Pare un gioco cerebrale e cervellotico, che ben poco ha da dire, tutto sommato.

Tutta la tirata sul post-umanesimo, trans-umanesimo e via accelerando (che tra l'altro pare avere un qualche seguito qua e là negli angoli della rete) lascia il tempo che trova e a ben vedere non è nemmeno ben elaborata. Questa gente caricata (uploadata) continua a riprodurre sempre le stesse dinamiche degli uomini “normali”, l'economia 2.0 assomiglia stranamente all'economia 0.1, e pure i primi contatti con gli alieni sono impostati sulla logica bottegaia del dare e dell'avere.

L'altra ossessione è quella della potenza di calcolo (misurata in MIPS per chilogrammo). Ora, la domanda che si pone spontanea è: a che cazzo serve tutta questa banda e tutta questa potenza di calcolo? Se perfino i bidoni che usiamo ogni giorno per fare le nostre cazzate quotidiane sono in idle il 98% del tempo...

Per farla breve, un testo che non convince e conferma la mia impressione che il post-umanesimo sia solo il delirio di qualche nerd patito di tecnologia.

accelerando.pdf