Santiago, di Mike Resnick, 1986

http://en.wikipedia.org/wiki/Santiago:aMyth_of_the_Far_Future

“Lo chiamano Santiago”. Pare l'introduzione di un classico western, e non si è molto lontani dal vero. Eppure ricordavo di essermi procurato questo libro nella promozione estiva di StoryBundle, un'iniziativa “paga quanto vuoi” a tema fantascientifico. E Santiago è davvero un libro di fantascienza. Ma è anche un western. Uno sci-fi-western, insomma, e del migliore tipo.

Non oso chiamare questo libro un capolavoro assoluto. Non lo è e non lo può essere, ma di certo è un libro molto godibile. D'altra parte, non si va certo a cercare capolavori letterari in una promozione estiva di fantascienza. Si cerca tutt'al più dell'onesto artigianato. E questo libro onesto lo è sicuramente.

Siamo nel lontano futuro, l'uomo sta colonizzando la galassia, e lo scenario è pressoché lo stesso del Far West, con tutti i temi che lo rendono affascinante: fuorilegge, miti, culture aliene profondamente diverse, bounty killer, persone senza scrupoli, rivoluzionari più o meno mancati, la civiltà che avanza lasciando dietro di sé il deserto, e perfino poemi epici. Non mancano omaggi a “Giù la testa” di Sergio Leone.

C'è di certo una sensazione di “già visto”, inevitabilmente. Le scene sembrano tratte da film western ormai sepolti nel subconscio, ma non è una sensazione spiacevole. È un'ottima lettura estiva, per sognare gli enormi spazi galattici e l'aria di libertà e anarchia dell'immaginario del West. Di certo non è un libro pacchiano, e lascia pure qualche spunto di riflessione.